Support & Downloads

Quisque actraqum nunc no dolor sit ametaugue dolor. Lorem ipsum dolor sit amet, consyect etur adipiscing elit.

s f

Contact Info
198 West 21th Street, Suite 721
New York, NY 10010
[email protected]
+88 (0) 101 0000 000
Follow Us
    

7 errori da non fare su un sito web

 . Digital Marketing  . 7 errori da non fare su un sito web
Errori da non fare su un sito web

7 errori da non fare su un sito web

Il sito internet è, o dovrebbe essere, il fulcro della strategia di marketing e comunicazione.
Nel mondo moderno è difficile trovare un professionista o un’azienda senza uno o più siti web.

Se hai già un sito prova ad analizzarlo con i seguenti suggerimenti. Se invece hai una nuova attività e devi ancora partire allora inizia con il piede giusto ed evita di commettere gli errori più frequenti.

1) Basarsi sul gusto personale

Questo è forse in assoluto l’errore più frequente: scegliere grafica, colori e disposizione dei contenuti in base a scelte dettate dall’istinto.

Partiamo dalla grafica e da un presupposto: quando si inizia a realizzare un sito internet il brand image (inteso come l’unione del logo, del nome, del pittogramma, del payoff, ecc) deve essere già stato realizzato.

La grafica del sito quindi deve essere fortemente ispirata e connessa con l’immagine del brand, non deve essere scadente, non deve essere preso un modello o template senza le opportune personalizzazioni.

Deve essere tecnologicamente al passo con i tempi (ad esempio attraverso gli strumenti responsive deve adattarsi a qualsiasi dispositivo, dal PC allo smartphone), il che comporta restyling periodici.

Le foto, così come la grafica, e il resto dei contenuti, comunicano e trasmettono chi sei, cosa fai, come lo fai e devono aiutare il potenziale cliente a decidere di scegliere te e non un tuo concorrente. Se, ad esempio, le foto sono amatoriali o, ancor peggio, sfocate, storte o con inquadrature improbabili, darai l’idea di essere altrettanto poco professionale nel tuo lavoro.

La disposizione dei contenuti, dei pulsanti di chiamata all’azione, devono seguire regole ben precise che fanno parte di quella specializzazione chiamata “User eXpirience“.

Il sito deve rispecchiarti, ma soprattutto deve essere funzionale a una strategia e deve essere realizzato basandosi sul tuo posizionamento e sul tuo cliente ideale (vedi punto 6).

2) Trascurare contenuti

Questo punto può considerarsi un’estensione del precedente.
Cosa scrivere in un sito web? Dipende. Dipende innanzitutto dagli obiettivi.

Sorvolando sul fatto che i testi devono essere in un italiano corretto, senza errori, gradevole da leggere, ci sono delle regole ben precise da rispettare.

La disposizione delle headline (o più comunemente titoli e sottotitoli), la divisione dei testi in paragrafi, l’uso di tecniche persuasive, sono solo alcuni princìpi base.

3) Non fare ottimizzazione SEO

Un sito realizzato perfettamente, con contenuti persuasivi, e grafica spettacolare è inutile se nessuno lo trova, è come la classica “cattedrale nel deserto”, un “Apple Store” in una via nascosta e introvabile.

Sono principalmente due i canali che portano potenziali clienti nel tuo sito web: motori di ricerca e sponsorizzazioni (approfondito nel prossimo punto).

Google (parliamo di lui visto che è il motore di ricerca più usato, ma il ragionamento è il medesimo per tutti) decide in base ad un suo algoritmo molto complesso quali siti mostrare in base alla richiesta dell’utente.
Il suo obiettivo è dare la risposta migliore, in modo che l’utente possa tornare da lui per le future domande.

Chi sviluppa siti, analizzando quelli meglio posizionati, cerca di capire il funzionamento dell’algoritmo, quali sono le variabili maggiormente importanti e di conseguenza quali sono le migliori tecniche da utilizzare in fase di realizzazione.

L’obiettivo è di scalare le posizioni rispetto ai concorrenti su determinate parole o frasi utili per la propria strategia di marketing: Search Engine Optimization.

4) Non promuovere

Se hai letto il precedente punto hai compreso che il motore di ricerca è un ottimo veicolo di traffico funzionale al tuo business. Ma copre solo una parte, ossia quella che può essere definita come “bisogno consapevole”.
Ho un problema e cerco maggiori informazioni o magari una soluzione per risolverlo.

E quando non so di avere un problema? Se quel problema non lo considero prioritario oppure sono convinto che non esista una soluzione. In questo caso ci addentriamo nel mondo del “bisogno latente“.

Per andare ad intercettare questo bisogno è necessario che tu scelga opportunamente i tuoi potenziali clienti ideali, mostrandogli uno (o più) contenuti testuali, foto o video informandoli del problema e della soluzione invitandoli a collegarti al tuo sito.

Per dare una spinta e raggiungere il maggior numero di persone è utile sfruttare le sponsorizzazioni, ad esempio quelle sui social network come Facebook o Instagram.

5) Non sfruttare testimonial

Il passaparola è una potente arma persuasiva, così come la riprova sociale.

Le recensioni, i commenti e i ringraziamenti dei nostri migliori clienti non sono semplicemente dei traguardi raggiunti, ma dei veri e propri trofei da mostrare e raccontare. Altre persone possono identificarsi con quel cliente e con lo stessa necessità da soddisfare e sarà più propenso a sceglierti.

6) Non avere un obiettivo

Forse questo è l’errore più grande. A cosa ti serve il sito? A raccontare chi sei, a generare contatti, a vendere, a creare una community. Un sito può avere uno o più obiettivi e, in tal caso, serve creare gerarchia.

Tutti i punti precedenti dal 1 al 5 hanno un unico scopo: raggiungere un obiettivo. Per farlo è necessario avere bene in mente quali sono le strategie da mettere in campo e quale tattiche (serie di azioni) compiere.

Senza strategia, senza obiettivi il sito è totalmente inutile.

7) Non misurare

Questo punto è strettamente collegato con il precedente. Se ho un obiettivo devo ovviamente misurare se e quante volte lo raggiungo. Ad esempio nel caso che abbia come obiettivo quello di crearmi una lista di email di persone interessate ai miei prodotti e servizi devo misurare in che percentuale gli utenti sconosciuti vengono convertiti in indirizzi email. Misurare come sono arrivati al sito, da quale fonte, cosa hanno visualizzato.

Effettuando queste analisi è possibile realizzare degli A/B test, ossia versioni diverse della stessa pagina modificando titoli, immagini, call to action e monitorare quale converte meglio.

Hai un sito ma non sei sicuro che sia stato realizzato tenendo conto di queste regole basilari? Oppure lo devi realizzare da zero? Contattaci per una consulenza gratuita oppure approfondisci i nostri servizi di sviluppo web.

Questo articolo è disponibile anche in audio su Anchor, Spotify e le più importanti piattaforme podcast.

Sviluppatore Web, esperto in Digital Marketing e degli strumenti Google. Nella squadra di InfoMyWeb dal 2006